Mamma ho perso il lavoro!

Secondo i dati raccolti dalla Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico), la forte sensazione di precarietà che sta avviluppando il nostro paese sta producendo come effetto (anche)  il duplicarsi di reazioni come crisi d'ansia, di panico e depressione.
Secondo il parere della Dott.ssa Vinciguerra, psicologa presidente dell'Eurodap, le persone hanno un assoluto bisogno di reagire al grande senso di sconforto e di paura che si sta diffondendo. E per questo motivo, l'Associazione ha creato l'ISTANT THERAPY, ossia un consulto gratuito con uno psicologo in caso di perdita di lavoro per prevenire disturbi psicologici profondi.

Ora, fermo restando la validità dell'idea e l'assoluta necessità di rivolgersi a degli specialisti per evitare effetti dannosi sulla psiche dei lavoratori che perdono la propria identità nel mercato del lavoro, io credo che in qualsiasi tipo di problematica sia necessario agire sulle CAUSE oltre che sugli EFFETTI.
E' giusto ricevere degli aiuti per non cadere in depressione nel caso si resti a casa senza lavoro, ma se continuo a non avere lavoro sarò un disoccupato non depresso, ma pur sempre un disoccupato!


Agire sulle CAUSE del problema in questo caso non significa ovviamente farsi carico della crisi (sarebbe ovviamente impossibile), ma significa entrare nell'ordine di idee che oggi LAVORARE ha totalmente un altro significato rispetto a soli 5 anni fa.
Oggi lavorare non significa più necessariamente avere un posto fisso, magari pubblico o in una Banca; non significa più timbrare un cartellino e sentirsi in diritto di poter attendere le 8 ore di lavoro tranquilli del fatto che qualcun altro sta pensando a retribuire quelle ore; non significa più avere uno stipendio a fine mese per le attività svolte durante le giornate lavorative, a prescindere dai risultati concreti e di valore che quelle attività hanno prodotto.
Questa era la cultura lavorativa che poteva essere adeguata fino a qualche decennio fa, ma che oggi ci potrà garantire solo un sicuro fallimento, come individui, come lavoratori e come nazione.

Prevenire gli effetti psicologici della crisi lavorando sulle cause significa quindi cambiare totalmente il proprio PARADIGMA rispetto al lavoro, diventare maggiormente consapevoli di ciò che oggi il mercato richiede (che ci piaccia o no), ed acquisire velocemente tutti gli strumenti necessari per far fronte al cambiamento.
Uno dei cambiamenti più evidenti è l'inesorabile e inarrestabile passaggio dal posto fisso/dipendente, al lavoro autonomo e microimprenditoriale. La professionalità oggi non è più rappresentata solo dall'attitudine ad eseguire bene i compiti affidati da altri, ma piuttosto è costituita da caratteristiche quali la responsabilità, l'adattabilità, la capacità di affrontare i rischi del nuovo senza aspettare che qualcuno li risolva per te.

Affrontare le Cause significa quindi formare tutti i lavoratori (sia quelli che stanno cercando un primo impiego, sia quelli che prevedono o temono di perderlo nel breve o medio periodo, sia quelli che vogliono cambiare radicalmente settore o semplicemente vogliono integrare le proprie entrate) ad un nuovo approccio, che passi dal concetto rigido dell'OCCUPAZIONE al concetto dinamico della OCCUPABILITA', cioè della ricerca di elementi, strumenti e caratteristiche personali che consentano di trovare o di crearsi un lavoro soddisfacente.

CREARSI UN LAVORO: è questo il futuro che ci aspetta. Se il governo, le istituzioni o le imprese non sono in grado di garantirci lo stipendio e la sopravvivenza, spetta a noi e solo a noi garantircela. Attribuire al mondo esterno la causa delle proprie mancanze è un atteggiamento che alla lunga può rivelarsi controproducente e pericoloso, che porta alla sottostima di sè e alla sensazione di totale impotenza.

Per fortuna il nostro paese è già ricco di storie di persone che di fronte alla perdita di lavoro hanno saputo reinventarsi, rimboccandosi le maniche e decidendo di aprire aprire un'attività propria, non badando all'età, alla paura, alle tasse e a chi non perde tempo a mettere in guardia affermando "aprire un'attività in proprio oggi è una follia".
Per fortuna il nostro paese è già ricco di storie di persone che hanno deciso di trasformare una propria passione nel proprio lavoro, nonostante l'inizio sia difficile per tutti, nonostante vendere sia complicato oggi, nonostante la burocrazia crei solo ostacoli.
Potrei citarne tanti di esempi e di storie "miracolose", ma faccio riferimento tra tutte alla storia di 2 donne straordinarie (citate nel libro "M'invento un lavoro" di Giulia Settimo, che consiglio a tutti di leggere):
. La prima storia è di Elisabetta Servente, per anni professionista nel mondo della moda finchè la sua azienda non la mette inesorabilmente in cassa integrazione. A differenza di molti suoi colleghi, Elisabetta non ci sta a stare a casa ad aspettare (e ad usufruire di un assistenzialismo spesso pericoloso). E da qui l'idea: dare vita ad una delle sue passioni, i saponi naturali. Idea che l'ha   portata a creare ad un laboratorio naturale (www.apespeziale.it), dove utilizza come  base solo Olio Extra Vergine da Olive Esclusivamente italiane, cui aggiunge solo prodotti biloci e biodinamici. Oggi il suo laboratorio è diventato un punto di riferimento importante nel suo territorio di riferimento (il Biellese), ed Elisabetta è felice di aver affrontato e vinto le sue paure piuttosto che essere divorata dalla depressione.
. La seconda storia ha tutti i connotati di una favola. Si, perchè è la storia di Marcella Panseri di Bergamo, da sempre amante delle favole, delle poesie e delle parole in generale. E oggi questa sua passione è diventata un lavoro "fantasioso" e soddisfacente. Scrive fiabe, fiabe per dire qualcosa a qualcuno: ad un bambino, ad un adulto, ad un collaboratore, ad un amico...
Tu scegli cosa vuoi dire, e lei lo dice con una fiaba. Tu scegli a chi vuoi dedicare la fiaba, e lei ci mette dentro il mondo del destinatario, i suoi gusti, i suoi gesti, i suoi cibi preferiti. Per trasformarlo nel vero protagonista del tuo messaggio (www.fiabeperdire.com).

Ma il nostro meraviglioso paese, per potercela fare, ha bisogno di altre persone coraggiose, proattive e capaci di affrontare con fantasia, passione e creatività questo periodo difficile.
Gli strumenti efficaci esistono, le modalità per ridurre al minimo i rischi anche. La possibilità di vendere e commercializzare la tua idea pure.
C'è solo bisogno di TE, della tua voglia di darti da fare senza più piangersi addosso.
E' questa una delle caratteristiche fondamentali del PROFESSIONISTA DEL FUTURO.

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