In questi giorni di vacanza mi sono dedicata ad una delle attività preferite da noi donne (il fatidico shopping!) e devo dire che è stato molto ma molto divertente.
E non tanto per quello che ho comprato, quanto per la varietà di venditori/commessi e commesse che ho avuto la fortuna di conoscere.
Devo dire che alcuni sono stati veramente bravi (chissà se il loro titolare riconosce effettivamente questa loro bravura e se sa apprezzarla nel giusto modo? Mi auguro proprio di si!), ma una in particolare ha suscitato in me dei grandi sorrisi e soprattutto una grande riflessione.
Ero in un negozio di abbigliamento, stavo osservando casualmente la merce, quando si è avvicinata la commessa con un sorriso stampato sul volto chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Fin qui tutto ok...anzi perfetto direi. Dopo averle dato però la classica risposta "no grazie, volevo solo dare un'occhiata", ha cominciato a spiegarmi il motivo per cui avrei dovuto assolutamente provare alcuni giubbini (erano al 30% di sconto, un'occasione che a suo dire non potevo assolutamente farmi sfuggire). Mentre ero lì che riflettevo sulla risposta carina da darle per declinare l'invito, mi ritrovo subito addosso uno dei soprabiti "scontati", seguito dal suo commento "ti sta divinamente". A quel punto le dico che il viola non è proprio il mio colore preferito, e in men che non si dica mi ritrovo addosso un nuovo giubbino, stavolta di colore bianco, condito dal suo commento "sei spettacolare". Anche stavolta sono costretta a dirle che il colore non mi convince...e in un battibaleno mi ritrovo ricoperta da un nuovo capo, stavolta di colore marrone, e dal suo commento "questo è perfetto per te". A me invece non convinceva convinceva come modello, trovavo che mi ingrossasse un pò e lei prontamente "ma se sei magrissima!"...e a questo punto, se avessi mai avuto dei dubbi, ho cominciato "leggermente" a dubitare della sua sincerità!
Ma per darmi dimostrazione del fatto che la mia idea dipendesse da quello che indossavo IO sotto il cappotto e non dal cappotto stesso, ha cominciato a farmi provare una serie di pantaloni, gonne, maglie, camice...e chi più ne ha più ne metta, senza che io avessi mai la possibilità di oppormi. Ovviamente indovinate il suo commento tutte le volte che uscivo dal camerino per guardarmi allo specchio? Bravi, mi diceva proprio "mamma mia come stai bene con questo!" oppure "ti sembra cucito addosso", o ancora "se ti vede il tuo fidanzato impazzisce".
Dopo circa 30 minuti vi confido che ero davvero esausta e ho desiderato soltanto una cosa: che per una volta sola mi dicesse "questo non è proprio il modello indicato per te, te ne mostro un altro". A quel punto si che mi avrebbe conquistata per sempre.
Peccato, perchè con la sua intraprendenza, con la sua grinta e con la sua solarità potrebbe davvero diventare una venditrice Vincente...se soltanto dimenticasse per un attimo di vendere!
E non tanto per quello che ho comprato, quanto per la varietà di venditori/commessi e commesse che ho avuto la fortuna di conoscere.
Devo dire che alcuni sono stati veramente bravi (chissà se il loro titolare riconosce effettivamente questa loro bravura e se sa apprezzarla nel giusto modo? Mi auguro proprio di si!), ma una in particolare ha suscitato in me dei grandi sorrisi e soprattutto una grande riflessione.
Ero in un negozio di abbigliamento, stavo osservando casualmente la merce, quando si è avvicinata la commessa con un sorriso stampato sul volto chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Fin qui tutto ok...anzi perfetto direi. Dopo averle dato però la classica risposta "no grazie, volevo solo dare un'occhiata", ha cominciato a spiegarmi il motivo per cui avrei dovuto assolutamente provare alcuni giubbini (erano al 30% di sconto, un'occasione che a suo dire non potevo assolutamente farmi sfuggire). Mentre ero lì che riflettevo sulla risposta carina da darle per declinare l'invito, mi ritrovo subito addosso uno dei soprabiti "scontati", seguito dal suo commento "ti sta divinamente". A quel punto le dico che il viola non è proprio il mio colore preferito, e in men che non si dica mi ritrovo addosso un nuovo giubbino, stavolta di colore bianco, condito dal suo commento "sei spettacolare". Anche stavolta sono costretta a dirle che il colore non mi convince...e in un battibaleno mi ritrovo ricoperta da un nuovo capo, stavolta di colore marrone, e dal suo commento "questo è perfetto per te". A me invece non convinceva convinceva come modello, trovavo che mi ingrossasse un pò e lei prontamente "ma se sei magrissima!"...e a questo punto, se avessi mai avuto dei dubbi, ho cominciato "leggermente" a dubitare della sua sincerità!
Ma per darmi dimostrazione del fatto che la mia idea dipendesse da quello che indossavo IO sotto il cappotto e non dal cappotto stesso, ha cominciato a farmi provare una serie di pantaloni, gonne, maglie, camice...e chi più ne ha più ne metta, senza che io avessi mai la possibilità di oppormi. Ovviamente indovinate il suo commento tutte le volte che uscivo dal camerino per guardarmi allo specchio? Bravi, mi diceva proprio "mamma mia come stai bene con questo!" oppure "ti sembra cucito addosso", o ancora "se ti vede il tuo fidanzato impazzisce".
Dopo circa 30 minuti vi confido che ero davvero esausta e ho desiderato soltanto una cosa: che per una volta sola mi dicesse "questo non è proprio il modello indicato per te, te ne mostro un altro". A quel punto si che mi avrebbe conquistata per sempre.
Peccato, perchè con la sua intraprendenza, con la sua grinta e con la sua solarità potrebbe davvero diventare una venditrice Vincente...se soltanto dimenticasse per un attimo di vendere!
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